Basil Artist Giacinto Stigliano
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Chi Sono
Basil è nato a Cantù nel 1957. Si è interessato fin da ragazzo alla pittura.
Le sue prime opere risalgono all’inizio dell’anno 1978. Ha frequentato libere accademie, ma è, per scelta un attivissimo autodidatta. L'artista parte dal figurativo passando dal metafisico fino ad arrivare all'arte contemporanea, cioe' al graffito.
Di lui si sono ripetutamente interessati, con pareri più che lusinghieri, critici di buona fama.

LA PITTURA COME CONFESSIONE
(a cura di Giuseppe Casiraghi)

Normalmente si chiede ad un artista di dirci e di darci il meglio che possa
soddisfare le nostre esigenze visive circoscritte nel piacere del bello estetico
e nella saturazione delle sfere emotive. E’ impensabile sollecitare altro e,
men che meno, pretendere che il pittore si confessi appieno nella sua arte.
Ma esiste pure l’eccezione. Non si potrebbe parlare di Basil se no si valicasse
il limite “sacrale” del privato. La sua pittura infatti , cessa di essere soltanto
un’operazione artistica per assumere i connotati di un autentica confessione.
Ovvero, il suo è un continuo, meraviglioso dialogo con ciò che sortisce dalla
sua spinta passionale. L’opera insomma è il compimento di un’elaborazione
mentale al limite di ogni tensione psichica, quanto una liberazione: e quindi
graffia il gesto, scolpisce il colore, affronta irruente carta e tela; i percorsi
sono lineari e la traccia riduce e riscrive il cammino dell’essere vivente.
Scene rarefatte , composizioni allusive ed illusive, personaggi come monumenti
all’effimero, ma anche vivi secondo la fruizione di chi li visualizza. Un linguaggio
scarno, razionale, schematico, comunque pregno di una certa poesia ermetica
posseduta da un “io” silenzioso, difficilmente penetrabile. La pittura è così
nobile preteso che giustifica il severo impegno dell’Autore. Protagonista a
“ragion veduta” perché rifuggente qualsiasi “mossa” accattivante e tesa ad
illustrare, con proprietà di linguaggio e con la mediazione di una pulitissima,
direi inesorabile, coloristica, quello che Basil sente nel suo “profondo essere”.
sognatore dolcissimo in un mondo avaro nel concedere spazi alla pura
immaginazione, il pittore esercita le sue virtù con umiltà d’intenti e grandezza
di ideali.

VECCHI SEGNALI E NUOVE SEGNALETICHE a cura di Gilberto Grilli

Strade tortuose, percorsi intrecciati, muri che reprimono,colori che annunciano,questi sono alcuni degli elementi iconici che compongono il puzzle espressivo e creativo di Basil. Numeri e lettere alfabetiche sembrano far parte di equazioni matematiche e linguistiche un po improvvisate e istintive. Una torre di babele della pittura, così definirei il lavoro di Basil. Nelle sue tele, carte e cartoni si possono intravedere richiami più o meno inconsci a Nespolo, allo Schifano degli anni 60 o alla pop art in generale. Ma se ci adagiassimo troppo su queste riconoscibilità, ci perderemmo la vera essenza del lavoro di Basil che ha guardato sicuramente i vecchi segnali di artisti scomparsi, o comunque compiuti nel loro messaggio stilistico. Ma conpiendo una lettura piu' attenta ci accorgiamo che Basil ci regala una sua personalissima interpretazione di nuove cromie e nuove segnaletiche esistenziali che diventano un rebus contemporanei o cabale profetiche della sua enigmatica pittura. Una sola cosa appare priva di mistero nell'opera di Stigliano (Basil) ed è nla sua meravigliosa scala o cifra cromatica. Che diventa scala musicale tale è l'armonia con cui costruisce i piani di colore. La cifra cromatica di questo enigmista della pittura dunque ci coinvolge in un girotondo di colori musicali che non ci permettono di staccare gli occhi dalle sue tele,e ci fa desiderare di poter avere sempre a portata di occhio una delle sue opere, Per vedrela e sentire la giuoia di vivere in un mondo magico dove la bacchetta magica questa volta non è il denaro o il consumismo sfrenato, ma il pennello di un artista,finalmente un illusione che appaga e non tradisce.


Mostre personali e collettive

1989 – Presente a Art 54, New York

1990 – Personale Galleria Solinghi (Co)
Personale Chiesetta di San Giacomo (Gerenzano)

1991 – Personale Galleria Solenghi (Co)
Personale Sala Civica C. Levi (Desio)
Personale Circolo Culturale Pablo Neruda (Cinisello Balsamo)

1992 – Personale Galleria Solenghi (Co)
Personale Circolo Culturale Pablo Neruda (Cintiselo Balsamo)

1993 – Personale Galleria la Tavolozza (Lc)
Collettiva Galleria Mauri (Mariano Comense)

1994 – Personale Galleria Solinghi (Co)
Personale Circolo Culturale Il Polito (Cinisello Balsamo)
Collettiva Villa Ghirlanda-Silvia (Cinisello Balsamo)

1995 – Personale Galleria Mauri (Mariano Comense)
Personale Galleria Bovara (Lc)
Mostra di pittura itinerante da Macherio(Mi)

1996 – Personale Palazzo Cavaretta (Tp)

1997 – Personale Galleria La Rotonda (Inverigo)
Collettiva Villa Ghirlanda-Silvia (Cinisello Balsamo)

1998 – Personale Galleria Mauri (Mariano Comense)
Personale Galleria Le Vieu Montmartre, Parigi
Collettiva Villa Gargantini (Paterno Dugano)

1999 – Personale Palazzo Comunale del ferro (Taormina)
Personale Palazzo Comunale dell’Arengario (Monza)

2000 – Personale al Salone delle antiche terme comunali (Ischia)
Collettiva mostra itinerante di grafica da Macherio (Mi)

2001 – Personale Galleria Mauri (Mariano Comense)
Personale Teatro Fumagalli (Vighizzolo)

2004 – Personale Galleria Arte Contemporanea e Dintorni (Como)

2005 – Personale presso Sala espositiva “corte del Cagnat”
Assessorato alla cultura di Macherio (Mi)

2006 – Personale Galleria Arte Contemporanea e Dintorni (Co)
“La metafora della vita”

2007 – Personale Galleria Arte e Dintorni (Co)
“Graffiti della memoria”

2008 – Presente Expoarte Como, Fiera internazionale d’arte Contemporanea


Diverse testate editoriali si sono interessate negli anni al lavoro di Basil: Arte Mondatori, Corriere della Sera, Il Giorno, Corriere di Como, La Provincia, Città Nostra, Giornale Luce, La Città, Città di Cantù, nonché vari cataloghi a livello nazionale e internazionale come il Catalogo internazionale d’arte contemporanea, Edizione Alba, l’Annuario Comed, l’Elite, Top 92, Arte Nuova 96, Apollo e Dionisio 2005.
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